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L’iPad farà estinguere i netbook?
(Credits: Apple)
L’iPad? Un danno per il mercato dei netbook. Non siamo noi a dirlo, ma Dirk Meyer, numero uno di AMD, il secondo più grande produttore di chip al mondo (dopo Intel). Insomma, uno che il mercato dei computer e dei dispositivi portatili lo conosce come le sue tasche. Singolare che il commento sia arrivato pochi giorni dopo l’uscita dell’amministratore delegato di Best Buy, una delle più note catene di vendita al dettaglio americane, sintonizzata più o meno lo stesso concetto:
l’iPad sta cannibalizzando i portatili.
Se due indizi fanno una prova dovremmo essere già pronti a scommettere: entro pochi anni notebook e netbook si estingueranno.
Naturalmente le opinioni dei responsabili sono confortate anche da qualche dato più concreto. Un grafico pubblicato da NPD Group mostra in maniera quasi impietosa
il crollo delle vendite dei notebook proprio in concomitanza con l’annuncio (prima) e il rilascio (poi) dell’iPad.
Ci sarebbe poco da aggiungere. Eppure la situazione non è così definita come si potrebbe pensare. È lo stesso istituto di ricerca a ridimensionare il fenomeno: solo il 13% di chi ha acquistato un iPad lo ha fatto pensando a un’alternativa a un notebook o a un netbook. Come dire che più di 8 utenti su 10 scelgono un tablet solo perché sono interessati all’oggetto in quanto tale.
È evidente, poi, che 6 mesi sono un periodo appena sufficiente per mettere a fuoco un trend. Per molti il mercato è ancora trascinato dagli iFan e dai cosiddetti early adopters. Non è un caso che la stessa AMD, pur riconoscendo il successo dell’iPad, non si sia ancora buttata nella produzione di chip ad hoc per il settore tablet. Quasi volesse capire il reale valore di questo mercato, soprattutto ora che tutti i produttori, non solo Apple, si stanno lanciando sulla tavoletta.
Se a tutto questo ci aggiungiamo il fatto che gli ultimi dati di vendita del tablet di Cupertino sono leggermente sotto le attese, ecco che ce n’è abbastanza per smorzare i toni.
Numeri a parte, ci sono comunque almeno tre fattori che appaiono evidenti:
Primo: L’iPad, e in genere il concetto di tablet, piace non solo perché è qualcosa di nuovo, ma anche perché un oggetto attraente e facile da usare. Il multi-touch affascina anche sugli schermi più larghi, e non solo per ragioni estetiche. Provate a cercare un indirizzo su Google Maps o a sfogliare le vostre foto delle vacanze estive: difficilmente avrete nostalgia di un PC o di un portatile.
Secondo: pur essendo un dispositivo imperfetto (ma ricordiamoci che tutti i dispositivi Apple 1.0 lo sono), l’iPad fa tutto quello che fa un portatile (certo, scrivere un libro con un iPad può diventare impegnativo, ma ci si abitua in fretta ad usare la tastiera virtuale). Al contrario i notebook e i netbook spesso non arrivano dove osano i tablet: non fungono da lettori di libri elettronici e di magazine online, tanto per cominciare, e non fanno girare le applicazioni.
Infine non si può tralasciare il capitolo prezzo. La soglia d’ingresso per acquistare un iPad (499 euro) è tutto sommato accettabile, soprattutto se si tiene conto della tradizione “salata” dei dispositivi Apple. Il posizionamento scelto da Cupertino sembra quindi perfetto per invogliare all’acquisto anche chi magari un notebook ce l’ha già e vuole portarsi a casa un dispositivo da tenere accanto al divano.
Una cosa è certa: anche i “classici” produttori di notebook e netbook non sono rimasti indifferente al fenomeno iPad. Lo testimonia l’uscita di device ibridi (un po’ tablet e un po’ netbook) come l’Inspiron Duo di Dell o il Libretto W100 di Toshiba. Che la sopravvivenza dei netbook e dei notebook passi dagli “insegnamenti” dei tablet?
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